CIF Comunale di Pisa – Dentro Fuori Network

L'attività è iniziata dieci anni fa. Vengono svolti due laboratori, uno di ricamo e uno di attività varie (ricamo, uncinetto etc.), che coinvolgono alcune persone detenute della sezione femminile e si tengono due volte alla settimana. Dal 2015 l'associazione raccoglie gli oggetti prodotti nell'"Angolino Solidale", dove vengono etichettati e vengono indicati per ognuno il nome della persona che lo ha prodotto, le caratteristiche e il prezzo. In un quaderno vengono registrati i prodotti di ogni persona detenuta, che vengono poi venduti in mercatini; il ricavato della vendita di ogni oggetto è destinato alla persona che lo ha prodotto.

Servizio di accompagnamento delle persone detenute sul territorio; il contatto con le persone detenute che escono dal carcere e il loro reinserimento nella società sono favoriti dall'esistenza di un laboratorio esterno all'istituto penitenziario e collegato a questo. Le persone volontarie e quelle detenute impegnate nel laboratorio esterno sono le stesse che operano in quello interno all'istituto e vi vengono svolte le stesse attività (tranne il ricamo), scelte sulla base delle preferenze delle persone detenute. I prodotti vengono venduti e il ricavato è destinato alle singole persone detenute che li hanno creati. Nel 2014-15 il laboratorio è stato finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pisa e ciò ha reso possibile una piccola retribuzione per le persone detenute che hanno partecipato; dal 2016 questo finanziamento è cessato.

Sono stati fatti due laboratori: uno per persone detenute, uno per tutte le persone (educatori, agenti, un volontario) coinvolte nel rapporto con quelle detenute. Il primo coinvolgeva appunto le persone detenute ed era tenuto da una psicologa; in seguito un agente penitenziario fece notare la mancanza di attività rivolte agli agenti. Di qui l'idea di organizzarne una tesa a favorire l'interazione tra i vari soggetti operanti nell'istituto penitenziario. Sono stati fatti cinque incontri (dal novembre 2015 al gennaio 2016), in ognuno dei quali sono state svolte varie attività (per esempio, una rappresentazione a partire da una serie di fotografie) e c'è stato lo spazio per condividere gli stati d'animo che queste attività hanno suscitato. Gli incontri si sono svolti nell'orario di lavoro degli agenti penitenziari.